Ieri mentre stavo
alla macchina per cucire, mi son resa conto che il pezzo di tessuto, che avevo
in mano, profumava, odore di canapa. In un attimo mi sono trovata fanciulla nell’aia
di mia nonna, con lei che riempiva un sacco, appunto di canapa, con del fieno. Si
sono accavallati ricordi con una serie di emozioni forti. Belli, dolci,
malinconici, legati al tempo che fu e a quella figura straordinaria che era mia
nonna. Contadina tosta e piena di energia, capace di superare tutte le prove della
vita. Spero di somigliarle almeno un po’…
Il tessuto
di cui vi parlavo era questo:
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Borsa di canapa grande con tutti i suoi bimbi... |
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uno dei piccolini... | | |
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So bene che
la nostra mente ogni volta, che formula un pensiero, ella si mette in moto, è l’autrice
di tutto ciò che poi fisicamente ci accade. Lei in seguito ai miei pensieri
scatena ormoni, droghe benefiche o istamine, dipende da ciò che penso.
E’ una
vecchia lezione della mia insegnante di riflessologia, che non dimentico. Inutilmente cerco una soluzione per domare la
mente istintiva, ma non riesco mai.
Tento di indirizzare i miei pensieri solo su cose
belle, positive, perché così è sano e mi preservo dai malanni, ma i ricordi che
scattano all’improvviso magari legati a un odore, sapore, musica o qualunque
altra cosa, quelli non posso impedirli, solo subirli, sperando che siano solo dolci
teneri e belli…